Si fa presto a dire youtuber. Basta registrare un video e caricarlo sulla piattaforma. Un giorno vi parlerò di cosa significhi davvero registrare un video e uploadarlo… oggi invece vi parlo brevemente di cosa avviene dopo il suo caricamento, anzi, dopo la sua diffusione sui social.
Dopo aver osservato gli analytics, se si crede che il video possa non andare bene… o meglio possa raggiungere un pubblico più ampio, si hanno a disposizione due strade:
1) crearne uno nuovo o più accattivante;
2) manutenere quello che si è creato in precedenza, modificandolo.
La strada indicata nel punto 2 è la più coerente; d’altronde perché crearne uno nuovo con il rischio di pubblicare contenuti duplicati e rischiare di far percepire al pubblico una sensazione di déjà–vu? Non che questa pratica sia bandita, ma la soluzione 2 appare più immediata.
Come noto, Youtube non permette di sostituire un video con un altro all’interno di uno stesso upload: ne permette, però la modifica. Qui si agisce per manutenere un contenuto. Un video su Youtube è cosi composto:
il video in formato mp4;
la copertina, essenziale per catturare il pubblico;
la descrizione, una componente fondamentale *indicizzata da Google ;
il titolo, che deve essere clickbait, ma non troppo ;
i tag che marchiano il contenuto ;
gli hashtag che lo fanno comparire in certe ricerche ;
le schede intermedie che aiutano il visitatore a restare sul tuo canale ;
la schermata finale che aiuta lo spettatore a visualizzare altri contenuti e ad iscriversi.
A parte il primo, tutti gli altri possono essere oggetto di modifica.
Individuare tag migliori e modificare il titolo sono cose molto importanti da fare; così come modificare/sostituire la copertina per renderla più accattivante. Anche inserire la scheda intermedia giusta nel secondo in cui si nota dagli analytics che il video sta subendo un calo di visualizzazioni.
Capito?!? Un semplice upload dice qualcuno che, evidentemente, non è ben informato (anzi non lo è proprio!).
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