Dieci trend per il 2021

E’ fine anno e come sempre in tantissimi si cimentano nel cercare di individuare i trend per il nuovo anno. Ovviamente mi occupo di tecnologia e cercherò di individuare qualche trend focalizzandomi su quanto è di mia competenza.

Un po’ dei trend che adesso elencherò gli ho selezionati da fonti molto più autorevoli di quella che può essere la mia; altri, invece, li ho elaborati io per voi e fungono da auspicio per un buon 2021.

CONNESSIONI
Tutti noi sappiamo benissimo che quest’anno la connettività è stata indispensabile per gestire le attività economiche e intrattenere rapporti sociali. Oggi, la connessione si presenta come essenziale perché garantisce ai cittadini il diritto alla partecipazione sociale dando la possibilità di imparare, lavorare e prosperare.
Un ruolo chiave lo giocano le tecnologie di comunicazione di prossima generazione, tra cui Fibra, 5G e WiFi6.
Fibra. Sul sito bandaultralarga.italia.it apprendiamo giorno per giorno delle aperture di cantieri che favoriscono l’installazione della fibra ottica nei vari comuni italiani. La rete si sta espandendo a vista d’occhio. La fibra ottica, sappiamo anche per solo sentito dire, rappresenta la migliore connessione cablata presente in casa e in ufficio. L’ FWA, anche grazie allo sviluppo del 5G garantirà l’arrivo della banda ultralarga anche in quelle aree in cui sarà difficile portare le fibra ottica a causa della conformazione geografica del territorio. Ricordiamo che la FWA consiste in una tecnologia mobile dove la fibra è attiva fino alle tower che diffondono poi il segnale via radio.
Il 5G avanza a ritmi incessanti. Numerosi investimenti sulle reti favoriscono lo sviluppo della rete mobile di prossima generazione che, ricordo, garantirà più velocità, minore latenza, più reattività.
Il WIFI 6, infine, permetterà a tutti i dispositivi presenti in casa, di poter navigare senza intasamenti e interferenze. Questo però a patto di possedere router e devices con il wifi 6, detto anche wifi ax.

BIOMETRIA E SICUREZZA
Il remote working, il lavoro distribuito e il ricorso sempre più frequente a soluzioni cloud stanno dando enormi ed evidenti vantaggi in termini di riduzione di costi e scalabilità dell’organizzazione aziendale.
Tuttavia il perimetro di sicurezza si sta allargando e con esso nascono nuove insidie legate alla sicurezza. Le credenziali rubate o smarrite (non solo di servizi web ma anche di VPN aziendali) sono la causa principale delle violazioni e intrusioni non gradite.
OCCORRE incentivare il ricorso alle tecnologie Zero Trust che permettono un costante abbandono delle password a favore di una crescente adozione di sistemi d’autenticazione biometrici.
Token, lettori biometrici saranno sempre più considerati al fine di puntare ad un miglioramento della protezione della privacy e dei dati. Auspico anche l’implementazione di una rete di sicurezza informatica per proteggere l’identità di una persona nelle nuove tecnologie. Penso allo SPID, il nuovo sistema di identità digitale caratterizzato da un nome utente e una password che non dovrebbero essere appuntate su un foglietto di carta ma andrebbe protetta con autenticazione con doppio/triplo fattore (user name +Password + SMS su smartphone + analisi lettore bio opzionale).

AI INTELLIGENZA ARTIFICIALE
L’intelligenza Artificiale è ormai tra noi, è nella nostra vita. Bisogna quindi guardare ad essa e sviluppare strategie per un suo corretto uso e per l’integrazione nei processi per migliorarne le performance, la scalabilità, la capacità di sapere interpretare i risultati e l’affidabilità di risposta.
Le strutture informatiche aziendali, ricordo, sono nate per supportare il processo decisionale da parte degli esseri umani e non delle macchine.
Va benissimo portare avanti quest’ultimo concetto ma occorrerebbe incentivare anche lo sviluppo del machine learning.

Il BOOM DELLE APP
Nel terzo trimestre di quest’anno il download delle APP è cresciuto del 25% e le nuove abitudini dei consumatori si indirizzano soprattutto verso app per il food delivery, gaming, education e entertainment. Il 2021 non farà altro che incentivare la produzione di APP.

DIGITAL TWIN
Il Digital Twin è un termine coniato nel 2001 da Michael Grieves e indica una replica digitale di sistemi fisici. Parliamo quindi di ambienti e simulazioni digitali, quindi virtuali.
I simulatori servono per testare sistemi i processi, i servizi o i prodotti di un’azienda. L’evoluzione tecnologica in corso è caratterizzata da uno spostamento da modelli fisici a modelli virtuali, da “atomi” a “bit” … e il bit costo meno dell’atomo
Ad esempio, la Dallara, produttore di motori, anziché sviluppare prototipi di scocche e testarli in gallerie del vento e altri laboratori, costruisce dei modelli digitali e su questi effettua tutte le prove e le simulazioni necessarie ad arrivare ad un progetto soddisfacente.

INTERNET OF BEHAVIOR
Si sente sempre più parlare di Internet of Behavior (IoB). Gli utenti, più o meno coscientemente, producono dati attraverso l’adozione di dispositivi tecnologici, social e APP.
Tali dati, acquisiti durante la nostra vita quotidiana, sono usati per influenzare i comportamenti delle persone attraverso una serie di feedback.
Ne ho ampiamente parlato in un podcast recente che trattava di privacy (LINK).

RELAZIONE COL DENARO
Negli ultimi anni la nostra relazione con il denaro fisico sta diventando più astratta grazie a sistemi di pagamento digitale.
Si paga sempre meno in contanti e lo stesso Governo sta incentivando l’uso di pagamenti virtuali con il ricorso alle carte di credito o simili (VEDI POST). Io spero che un giorno si paghi sempre meno anche con le carte di credito e si adottino sistemi più sicuri come gli smartphone.
Uno smartphone con chip NFC può garantire, attraverso APP, i pagamenti simulando il comportamento delle carte di credito.
Gli smartphone, ricordo, rispetto alle carte di credito non si smagnetizzano e in caso di furto, mettono al sicuro i dati se protetti anche dalla sola impronta digitale o da un sistema di autenticazione tipo il face id.

Auspico che le Organizzazioni vengano guidate da una missione
Le Organizzazioni che sanno perché esistono e per chi stanno lavorando, sono in grado di navigare un cambiamento senza precedenti e far crescere i loro profitti.
Si diceva un tempo che occorre inseguire le proprie passioni ma l’inseguimento di una propria passione può avere due risvolti POTENZIALMENTE negativi.
Il perseguire il raggiungimento di un proprio desiderio può comportare il perseguimento di un fine di tipo individualistico. Questo si traduce in un atteggiamento che pone l’accento sull’individuo, in tutti i suoi aspetti (interessi, volontà, opinioni, impulsi) fino a sminuire l’importanza della dimensione intersoggettiva e il rapporto del singolo con la società o con la collettività.
Ma soprattutto, dopo aver raggiunto la propria passione cosa succede? Il logorio c’è ugualmente; lo stress non si azzera, la ripetitività logora ugualmente. Lavorare per una missione invece dà uno scopo: per chi stiamo lavorando? Chi stiamo aiutando? A cosa stiamo partecipando?

LIQUIDITA’
No no, non parlo di denaro …
I social, gli strumenti collaborativi (es. Teams), gli strumenti di comunicazione semplici come whatsapp e gli ambienti virtuali diventano una estensione del luogo fisico di lavoro e anche del focolaio famigliare.
Lo spazio virtuale NON sostituisce lo spazio fisico, ma si integra in una esperienza di organizzazione e di affettività che definiamo liquida (adattabile) nella quale la persona diviene invece presente e quindi solida.
Le competenze richieste variano ormai a una velocità impressionante che richiede una formazione continua non solo della hard skill (quelle specifiche del proprio contesto/lavoro, quelle che nessun altro vostro familiare comprenderebbe qualora gliene parlaste) ma soprattutto delle soft skill cioè quelle trasversali a più ambiti e che permettono una facile adattabilità. Le soft skill, ricordo, guidano verso il cambiamento.
Aspettiamoci che le cose nel 2021 si spostino su un livello superiore, con una crescita continua e una sempre maggiore accettazione dei mondi digitali come alternative praticabili alle esperienze e alle relazioni in presenza.

IL RUOLO DEL LEADER
Gli psicologi evidenziano che di fronte alle minacce al nostro lavoro e alla nostra vita, diventiamo più preoccupati per la precarietà e per gli obiettivi. Cerchiamo un senso di fiducia nel fatto che i nostri posti di lavoro debbano essere al sicuro e di contributo a una causa più grande di noi.
I leader dovranno dare un boost alla loro leadership; le persone non sono la risorsa più importante in un’azienda; le persone sono l’azienda.

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