Come potenziare il segnale del 4G

Come potenziare il segnale del 4G

Introduzione al 4G

É orami noto che il segnale 4G non arriva al destinatario sempre al massimo delle propria potenza; a volte non arriva proprio oppure giunge a singhiozzo. Ostacoli, interferenze, capacità dell’antenna e altri elementi, possono essere la causa di un segnale 4g scarso oppure debole. Per fortuna esistono delle modalità d’indagine per effettuare delle verifiche e quindi per trovare delle soluzioni. In questo articolo esaminiamo tutto!

Che cos’è il 4G?

Iniziamo col rispondere a questa domanda: cos’è il 4G? Da Wikipedia leggo:

“con il termine 4G si indicano le tecnologie e gli standard di quarta generazione successivi a quelli di terza generazione, tecnologie che permettono quindi applicazioni multimediali avanzate e collegamenti dati con elevata banda passante”.

Affinché questa tecnologia funzioni, c’è bisogno di trasportare i dati su quattro frequenze:

  • banda 800 MHz: che è a lungo raggio con un trasporto di dati non altissimo (banda 20)
  • banda 1800 MHz: che è a medio raggio con trasporto dati un po’ più alto (banda 3)
  • banda 2100 MHz: che è a corto raggio con alto trasporto di dati (banda 1)
  • banda 2600 MHz: a corto raggio con un alto trasposto dati (banda 7)

Usando la APP NetMonster (gratuita), diventa possibile sapere su uno smartphone, quale banda stiamo agganciando. Nel mio caso, ad esempio, sto su banda 7. Noterete, infatti, la scritta LTE2600.

Segnale 4G – Verificare la qualità dell’antenna

Questa premessa è indispensabile per comprendere il modo in cui verificare l’esistenza della copertura 4G. Il tool che suggerisco è LTE Italy che, previa registrazione gratuita, consente di poter comprendere la situazione delle infrastrutture di un determinato indirizzo geografico.

Tale indagine va eseguita per due motivi: il primo risiede nel fatto che esistono (pochissime) antenne che non sono supportano tutte le frequenze le quali, a loro volta, possono essere aggregate al fine di portare un maggior quantitativo di dati. Più frequenze emette una BTS, migliore sarà la sua performance.

A tal fine, ricordo che anche il dispositivo (router o smartphone) che si usa per ricevere le frequenze aggregate deve avere almeno una categoria 6.

La carrier aggregation è una tecnica che combina più bande di frequenza per offrire una maggiore larghezza di banda che si traduce in una maggiore velocità dei dati

Segnale 4G – Verificare la distanza dall’antenna

Oltre alla dotazione dell’antenna (BTS) LTE Italy consente di comprendere anche la distanza che c’è tra la stessa e il posto in cui verrà ricevuto il segnale. Questo, perché all’aumentare della distanza il segnale si attenua. Più lontani si è dalla BTS e meno dati si riceveranno. Nell’esempio che segue, il punto d’interesse è servito da ben tre antenne con servizi WindTre.

Volendo misurare la distanza in termini di potenza, è possibile usare la APP (Gratuita) Network cell info la quale mostra il valore della potenza del segnale ricevuto espresso in dB. La comoda scala di colore, che va dal rosso al verde, permette la lettura e l’interpretazione del dato anche a coloro che non masticano queste nozioni. In base a ciò, noterete che la mia connessione non è eccezionale ma comunque non è da considerarsi pessima.

Segnale 4G – Probabile saturazione

Le antenne non possono “servire” tutti i dispositivi di questo mondo; hanno un limite oltre il quale il device che cerca di connettersi verrà rifiutato. All’aumentare de dispositivi si collegano ad una BTS diminuisce anche la quantità di dati ricevuta. Questo fenomeno si chiama saturazione. I dati vengono suddivisi in base ai dispositivi collegati. Al fine di effettuare un’analisi, quindi, occorre anche verificare la quantità di unità abitative presenti in zona. Così, anche ad occhio!

Segnale 4G – ostacoli e interferenze

Stabilito a priori che in una zona ci potrebbe essere segnale, occorre analizzare il luogo in cui si trova: una casa con muri spessi (e in pietra) potrà avere difficoltà a ricevere un segnale decente. Spesso, in questi casi, il dispositivo “prende meglio” il segnale accanto ad una finestra.

Anche la presenza di ostacoli e caseggiati possono ostacolare il segnale. Vi facci subito un esempio. Tra la casa di mio padre e l’antenna della TIM, c’è un palazzone di mezzo. Risultato? Mio padre non ha copertura TIM ma se si sposta al di là del palazzo, il segnale gli arriva benissimo!

Le interferenze, infine, possono nuocere alla connessione la quale funziona ma troppo lentamente. In questi casi, i pacchetti dati che compongono l’informazione che si sta scaricando sul dispositivo, vengono dispersi e il dispositivo ricevente è costretto a richiedere più volte la stessa informazione al fine di “completare il puzzle” con tutte le informazioni necessarie. Questo, provoca lentezza.

Segnale 4G – quale dispositivo stai usando?

Volendo rispondere a questa domanda, sempre pensando in termini di velocità o problematiche, ci sarebbe da scrivere un intero post dedicato. In questo contesto vi spiego solo che i dispositivi non sono tutti uguali tra di loro. Questo perché non tutti riescono ad aggregare sufficienti bande o non le aggregano affatto. l problema principale è che anche quando l’hardware supporta la funzione, è bloccato dal software.
Alcuni Xiaomi, ad esempio, pur sopportandola a livello hardware, preferiscono disabilitarla via software (misteri del marketing). Stesso problema anche coi Redmi.

Segnale 4G – come migliorare la potenza del segnale

Oltre che dotarsi di dispositivi performanti o idonei, l’unica maniera per ottenere un segnale 4G migliore consiste nel dotarsi di un amplificatore del segnale. Ho avuto modo di provare, grazie a MyAmplifiers, un potenziatore della frequenza 2600 MHz. Il dispositivo (dotato di certificazione RED) è dotato di un’antenna esterna che si collega all’amplificatore. Questo, a sua volta, va collegato ad un’antenna interna. Quest’ultima sarà in grado di servire l’intera struttura nella quale viene posizionata. Il montaggio è semplice e non richiede skill tecnici di nessun tipo. Ho realizzato un video a tal riguardo. Spero che piaccia 🙂

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